Il 29 giugno entrerà in vigore il regolamento Ue n. 2023/1115 con cui l’Unione Europea vieta l’importazione e la distribuzione, all’interno del mercato comunitario, di prodotti e materie prime ottenuti da coltivazioni di terreni o allevamenti di animali che abbiano provocato interventi di deforestazione.
Il Regolamento impatterà prevalentemente sulle imprese italiane attive nel settore agroalimentare, manifatturiero di mobili e arredi, carta ed editoria, visto che i prodotti interessati sono cacao, caffè, olio di palma, gomma, soia, carni bovine e legno, con l’allargamento previsto anche ad altre materie prime, come il mais, entro il 2025.
Le grandi imprese devono quindi cominciare ad adeguarsi alle nuove regole, ma gli obblighi scatteranno il 30 dicembre 2024, mentre le PMI avranno due anni di tempo (2025).
Per poter distribuire i prodotti interessati e tutti i loro derivati sarà necessario rispettare tre requisiti:
1. essere corredati di una dichiarazione di “due diligence” che affermi (sotto la responsabilità del distributore) che la catena di approvvigionamento è “a deforestazione zero”, ovvero non contiene o non è stata allevata con materie prime prodotte in terreni disboscati dopo il 31 dicembre 2020;
2. rispettare le leggi locali del paese di origine in materia di disboscamento, lavoro e protezione ambientale, in particolare le disposizioni a tutela dei popoli indigeni locali, i soggetti maggiormente colpiti dalla deforestazione;
3. essere accompagnati da una serie di informazioni (da conservare per cinque anni) pertinenti al processo produttivo che consentano la tracciabilità della linea di approvvigionamento del singolo articolo, quali paese di origine, fornitori e geolocalizzazione degli appezzamenti di terreno utilizzati.
Il regolamento introdurrà un sistema di valutazione del rischio di deforestazione a tre livelli per orientare le attività di due diligence. La Commissione avrà tempo fino al 30 dicembre 2024 per assegnare un livello di rischio – basso, medio o alto – a ciascun paese, o parti di paesi, che le imprese potranno usare per orientarsi nella valutazione dei fornitori.