L’ufficio informazione economica della Camera di commercio di Parma, sulla base dell’indagine congiunturale dell’artigianato realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna, evidenzia per l’artigianato (all’interno dell’industria manifatturiera, escluse le costruzioni) + 8,3% di produzione rispetto al medesimo trimestre nel 2020 (minore del regionale +15%) e con il 44% di imprenditori oggetto dell’indagine che crede in uno sviluppo della produzione, il 44% nella stabilità e il 12% prevede una diminuzione. Rispetto invece al trimestre precedente, il campione di imprenditori oggetto dell’indagine prevede per il 47% stabilità, per il 42% aumento e per l’11% diminuzione.
Fatturato totale a prezzi correnti +10,6% rispetto al primo trimestre 2020 (+16,9% regionale) e con il 50% di imprenditori oggetto dell’indagine che crede in uno sviluppo della produzione, il 36% nella stabilità e il 14% prevede una diminuzione). Rispetto invece al trimestre precedente, il campione di imprenditori oggetto dell’indagine prevede per il 46% aumento nel fatturato totale, per il 42% stabilità e per il 12% diminuzione. Il fatturato estero a prezzi correnti decisamente brillante a +18,4% (maggiore del regionale +16,6%) con un 59% degli imprenditori che crede nell’aumento, il 30% nella stabilità e il 10% in un rallentamento. Relativamente alle previsioni sul fatturato nel trimestre successivo emergono valori su 21% di sviluppo, 64% stabilità e 15% diminuzione.
L’andamento degli ordinativi (mercato nazionale ed estero) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente a +9,6% (contro +15,4% regionale), con il 53% degli imprenditori che crede nell’aumento, il 38% nella stabilità e il 9% in un rallentamento. Valori che si spostano su 39% degli imprenditori che crede nell’aumento, 50% nella stabilità e 11% in un rallentamento se l’analisi è rispetto al trimestre precedente.
Meglio della media regionale la variazione relativa all’andamento degli ordinativi esteri, a +15,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (ricordiamo il -1,1% del primo trimestre dell’anno), contro un regionale di +13,4%, con il 54% degli imprenditori che crede nell’aumento, il 37% nella stabilità e il 9% in un rallentamento. Previsioni di stabilità, espresse dalle imprese consultate per l’indagine, sugli ordinativi nazionali ed esteri nel trimestre successivo, in cui i valori diventano 15% sviluppo, 70% stabilità e 15% diminuzione. Più cauti invece sulle previsioni relative agli ordinativi esteri del trimestre successivo: qui le percentuali emerse sono 21% su sviluppo, 55% stabilità e 25% rallentamento.
8,8 settimane di produzione assicurata dal portafoglio ordini (7,2 regionali) e previsioni di stabilità per il 71% degli artigiani intervistati, contro un 15% che crede nell’aumento e un 14% nella diminuzione per il trimestre successivo. Grado di utilizzo degli impianti del 71,8% nel trimestre di riferimento per settore e classe dimensionale, rispetto al 76,1% dell’industria in senso stretto.
Relativamente alla capacità di adempiere, nei primi 6 mesi del 2021, agli impegni finanziari assunti con le banche: il 94% delle imprese parmensi oggetto dell’indagine ha risposto di esser sempre riuscita a far fronte agli impegni in essere con le banche (2^ posizione in regione). Relativamente alla richiesta da parte delle imprese di crediti garantiti dallo stato ed esiti della richiesta, il 39% delle imprese non ha fatto richiesta perché non necessaria; il 14% non ne ha fatto richiesta (senza specifiche); il 37% ha richiesto il credito e questo è stato concesso in toto; il 4% l’ha richiesto ed è stato concesso in parte; nessuna richiesta è stata respinta. Infine, relativamente al giudizio espresso dalle imprese sull’accesso al credito presso le banche che operano nel territorio regionale, è risultato adeguato: per il 90% delle imprese intervistate la quantità del credito disponibile/erogato; per l’88% la tipologia di strumenti finanziari offerti; per l’83% i tempi di accettazione delle richieste; per l’81% il tasso applicato; per il 76% le garanzie richieste; per il 79% il costo complessivo del finanziamento richiesto.
Infine per quanto riguarda la valutazione delle imprese su problemi di approvvigionamento e aumento dei prezzi delle materie prime, nei primi 6 mesi del 2021, il 23% ha registrato un aumento prezzi di oltre il 25,1%; il 21% ha registrato problemi di approvvigionamento delle materie prime; il 18% ha registrato un aumento prezzi fra il 5,1% ed il 10%; il 19% ha registrato un aumento prezzi fra il 2,1% ed il 5%; il 16% non ha registrato aumenti di prezzi.
Relativamente alla valutazione delle imprese su problemi di approvvigionamento e aumento dei prezzi dei semilavorati, nei primi 6 mesi del 2021, il 28% non ha registrato aumenti; il 21% ha registrato un aumento prezzi fra il 2,1% ed il 5%; il 16% ha registrato problemi di approvvigionamento delle materie prime; il 15% ha registrato un aumento prezzi delle materie prime fra il 10,1% ed il 25%; l’11% ha registrato un aumento prezzi delle materie prime di oltre il 25,1%.
Dal Registro Imprese della Camera di commercio di Parma: a fine giugno 2021 sono risultate attive 11.962 imprese artigiane a Parma e provincia (54 in meno rispetto al secondo trimestre 2020), con una diminuzione dello 0,45%. Se invece spostiamo il confronto a numeri pre-Covid (quindi al secondo trimestre 2019), il saldo negativo sale a 172 imprese e la flessione percentuale diventa pari a -1,42% ma inferiore alla flessione registrata nel primo trimestre (-2,06%).