Con l’introduzione del comma 28-ter all’articolo 1 nel corso della conversione in legge del decreto “milleproroghe” Confartigianato ha ottenuto la proroga, al 1° luglio 2022, dell’applicabilità delle sanzioni previste per l’inosservanza di alcuni obblighi di trasparenza a carico di associazioni e imprese, ossia la mancata pubblicazione dei contributi pubblici ricevuti nel 2020.
La legge n. 124 del 2017, che ha introdotto l’adempimento, prevede che entro il 30 giugno di ogni anno, aziende e associazioni, che non redigono la Nota Integrativa, pubblichino sui propri siti internet o in mancanza, sui portali digitali delle associazioni di categoria di appartenenza, le informazioni relative a erogazioni ricevute da pubbliche amministrazioni nell’esercizio precedente.
Confartigianato ha fermamente contestato tale adempimento ritenendolo perfettamente inutile e ridondante, ed espone le imprese al rischio di pesanti sanzioni pecuniarie.
Un vero e proprio accanimento burocratico che obbliga le imprese a pubblicare informazioni già perfettamente note alle pubbliche amministrazioni, le quali ovviamente già conoscono i contributi che hanno erogato alle imprese e che sono già oggetto di pubblicazione nel Registro nazionale degli aiuti di Stato.
Ottenuta la proroga delle sanzioni, Confartigianato sta già lavorando per l’abolizione completa dell’adempimento che contrasta con la tanto annunciata semplificazione amministrativa e viola palesemente il principio dell’once only, vale a dire il divieto di chiedere al privato informazioni già conosciute dalla PA.