L’Ispettorato del Lavoro Territoriale, ha recentemente ribadito la rilevanza del rischio legato ai danni da calore per chi lavora all’aperto. Le indicazioni mirano a rendere consapevoli i datori di lavoro e tutte le figure coinvolte nella gestione della sicurezza, della necessità di valutare il rischio e conseguentemente predisporre idonee misure di prevenzione e protezione. L’Ispettorato elenca le violazioni agli articoli di legge e le conseguenze per chi non abbia provveduto.
Il periodo estivo, quest’anno come non mai, mette di fronte ai lavoratori una serie di rischi che possono andare dal semplice disagio fino al colpo di calore fatale.
L’identificazione dei pericoli implica il riconoscimento dei rischi legati al caldo e delle patologie da calore, dovute agli effetti di alte temperature, elevata umidità, dell’esposizione al sole o ad altre fonti di calore, alle esigenze lavorative, agli indumenti di lavoro, ai dispositivi di protezione individuale (DPI) e a fattori di rischio personali.
Gli elementi che favoriscono la corretta gestione di questo rischio sono la formazione, corretta idratazione, abbigliamento e DPI adeguati, organizzazione delle attività e degli orari, disponibilità di ombra, possibilità di rivolgersi ad un compagno di lavoro per necessità ed altre misure specifiche da valutare.
Va tenuto conto che determinate patologie cardiovascolari, respiratorie, renali, obesità, disfunzioni della tiroide o neurologiche possono aumentare la suscettibilità al caldo dei lavoratori.