Una parte corposa della legge di bilancio (197/2022), entrata in vigore lo scorso primo gennaio, riguarda la così detta tregua fiscale. Si tratta di una serie di provvedimenti che puntano ad agevolare la definizione di rapporti critici pendenti tra i cittadini, il fisco e non solo.
Una di queste agevolazioni riguarda la possibilità di pagare gli avvisi bonari relativi agli anni d’imposta 2019, 2020 e 2021, versando le sanzioni con una riduzione dal 10% al 3% dell’imposta dovuta.
Inoltre, è possibile ravvedersi spontaneamente precedendo il controllo dell’Agenzia delle Entrate e pagando una sanzione pari ad un diciottesimo delle maggiori imposte dovute. Il pagamento può avvenire anche con rate trimestrali, in un numero massimo di 8. Ma non solo, è anche possibile chiudere la partita con il fisco e definire, con apprezzabili sconti, gli accertamenti ancora da impugnare o quelli già impugnati presso il giudice tributario.
Anche con l’Agenzia della Riscossione è possibile chiudere la partita aderendo all’ “agevolazione quater” e pagando, a certe condizioni, solo l’imposta, il diritto di notifica e il rimborso delle spese per le procedure esecutive e via tutto il resto, comprese le sanzioni tributarie e quelle comminate dall’Inps.
Queste sono alcune delle definizioni agevolate che compongono la tregua fiscale, mai così tante e tutte insieme e ciò fa sperare che i tempi siano maturi per una revisione del sistema sanzionatorio in certi casi troppo gravoso e iniquo.
L’Associazione è a disposizione per analizzare le posizioni degli associati e vagliare insieme la miglior soluzione praticabile.
Info: Anna Maria Furlotti, tel. 0521 219224; afurlotti@aplaparma.it