La comunicazione Mud 2023, che si riferisce ai rifiuti gestiti nell’anno 2022, deve essere presentata entro il 30 aprile 2023, salvo proroghe.
Sono confermate le modalità di invio telematico e le informazioni da dichiarare: quantità di rifiuti prodotti, trasportati, recuperati e smaltiti durante l’anno precedente e le giacenze, cioè quanto non è stato avviato a recupero o smaltimento entro il 31 dicembre 2022.
Il nostro ufficio Ambiente ha predisposto un servizio per assistere gli associati nella corretta osservanza degli adempimenti. La consulenza e il controllo dei registri rifiuti è effettuata previo appuntamento da fissare entro e non oltre il 23 marzo prossimo.
Info: Andrea Vaghini, ambientesicurezza@aplaparma.it, tel. 0521/219287.
Chi è obbligato alla presentazione:
– chi effettua a titolo professionale raccolta e trasporto di rifiuti;
– commercianti e intermediari senza detenzione di rifiuti;
– imprese ed enti che effettuano recupero e/ o smaltimento di rifiuti;
– consorzi e sistemi riconosciuti per il recupero ed il riciclaggio di imballaggi o altri tipi di rifiuti;
– produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi;
– produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi, con più di 10 dipendenti, derivanti da lavorazioni industriali e artigianali, da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da
abbattimento dei fumi.
Chi è escluso dall’obbligo di presentazione:
– produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi le cui attività non siano riconducibili a quelle elencate sopra, a prescindere dal numero dei dipendenti;
– produttori iniziali fino a 10 dipendenti, per i soli rifiuti speciali non pericolosi;
– imprese che raccolgono e trasportano rifiuti speciali non pericolosi da loro stesse prodotti (cat. 2-bis dell’Albo Gestori ambientali)
– imprese che applicano le procedure semplificate per la gestione dei RAEE di cui al DM 65/2010
– imprenditori agricoli con volume d’affari fino a 8.000 €/anno e che producono rifiuti speciali pericolosi (per i rifiuti speciali non pericolosi sono esclusi a priori).