Prosegue l’iter di lavoro di Confartigianato Imprese Parma e Cna per arrivare all’aggiornamento del regolamento comunale sui servizi alla persona (estetica, acconciatura, tatuaggi e piercing).
Come è noto il comparto ha la necessità di uno strumento di lavoro aggiornato ai cambiamenti avvenuti in questo settore degli ultimi 14 anni. Il regolamento attualmente in vigore, infatti, è datato 2009.
All’incontro, che si è svolto lunedì 3 aprile, erano presenti l’assessora Chiara Vernizzi, accompagnata dal delegato Luca Vedrini e i rappresentanti delle associazioni Michele Ziveri presidente regionale Confartigianato Benessere, Fabio Bonatti e Giulia Ghiretti referenti per la categoria rispettivamente per Confartigianato Parma e Cna Parma.
Le associazioni hanno proposto e consegnato all’amministrazione una bozza di documento, tra i punti principali contenuti c’è la lotta all’abusivismo che danneggia le imprese e mette a rischio la salute delle persone. Le associazioni hanno poi lavorato sull’aspetto sanzionatorio chiedendo l’introduzione dello strumento della diffida e razionalizzando le sanzioni e sull’orario di apertura che le associazioni ritengono non debba superare le 12 ore.
Come è noto il comparto ha la necessità di uno strumento di lavoro aggiornato ai cambiamenti avvenuti in questo settore degli ultimi 14 anni. Il regolamento attualmente in vigore, infatti, è datato 2009.
All’incontro, che si è svolto lunedì 3 aprile, erano presenti l’assessora Chiara Vernizzi, accompagnata dal delegato Luca Vedrini e i rappresentanti delle associazioni Michele Ziveri presidente regionale Confartigianato Benessere, Fabio Bonatti e Giulia Ghiretti referenti per la categoria rispettivamente per Confartigianato Parma e Cna Parma.
Le associazioni hanno proposto e consegnato all’amministrazione una bozza di documento, tra i punti principali contenuti c’è la lotta all’abusivismo che danneggia le imprese e mette a rischio la salute delle persone. Le associazioni hanno poi lavorato sull’aspetto sanzionatorio chiedendo l’introduzione dello strumento della diffida e razionalizzando le sanzioni e sull’orario di apertura che le associazioni ritengono non debba superare le 12 ore.