10 Maggio 2023

Il Piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate 2022-2027 (Prrb), approvato nel luglio scorso, traccia il percorso verso la nuova pianificazione regionale in materia di rifiuti, ponendosi come un vero e proprio programma di sviluppo economico-territoriale, secondo quanto previsto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Il Piano pone diversi obiettivi in materia di rifiuti, suddivisi per tipologia (urbani e speciali). Uno di questi riguarda la strategia sui rifiuti da costruzione e demolizione (C&D, art. 12), con la quale viene promossa la massimizzazione del riciclo di rifiuti C&D non pericolosi e viene favorita la creazione di un mercato di inerti riciclati.
Con la messa in atto della strategia, la strada intrapresa è quella di favorire l’utilizzo di materiale riciclato a discapito del materiale naturale, salvaguardando gli interessi ambientali ed economici.

La produzione di rifiuti C&D stimata negli ultimi anni (2017-2020) è stata di circa 5,5 milioni di tonnellate/anno, corrispondenti al 40,6% della produzione complessiva di rifiuti speciali. Il 98% di questi rifiuti non sono pericolosi. Da questi numeri si evince la portata d’impatto dell’attuazione della strategia dettata dal Prrb.

Il Piano individua anche diversi aspetti sui quali agire per favorire lo sviluppo di azioni di miglioramento della filiera dei rifiuti C&D e, tra questi, c’è quella di ottimizzare gli strumenti informatici già attivi, come la piattaforma per la raccolta dei dati sulla gestione dei rifiuti O.R.So. Importante sarà, a questo proposito, l’elenco regionale dei prezzi (art. 33 della legge regionale n. 18 del 2016) per la fornitura e messa in opera degli aggregati riciclati, per favorire l’utilizzo del materiale riciclato come valida alternativa al materiale naturale. Infine, il Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi pubblici, che è in fase di revisione, così come le linee guida a esso correlate, per la definizione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) dovranno essere applicati agli acquisti degli aggregati riciclati.

Non mancano le criticità legate alla filiera del riciclo degli inerti, come: l’attestazione della qualità/certificazione UNI/marcatura CE del materiale inerte riciclato; il prezzo del materiale inerte riciclato a volte non competitivo rispetto a quello naturale ed elevata incidenza dei costi di trasporto che ne limitano la possibilità di impiego e il regolamento EoW (End of Waste) inerti da C&D (DM152/2022) che prevede che l’aggregato recuperato rispetti alcuni parametri di conformità.

Il percorso è ancora lungo e i limiti sono in fase di definizione, ma la direzione è segnata.

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