La ricerca al servizio delle piccole e medie imprese: questo vuole essere per le imprese artigiane Ssica, la Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari.
È quanto emerso durante l’incontro che si è svolto a Parma, nella sede Ssica, tra Tiziano Baggio, direttore generale Ssica e dai vertici di Confartigianato Imprese nazionale e locale rappresentati da Marco Granelli, vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese, Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Parma, Arcangelo Roncacci, responsabile nazionale della Federazione Alimentazione di Confartigianato, Guido Radoani, coordinatore nazionale delle categorie di Confartigianato e Alberto Bertoli, segretario provinciale di Confartigianato Parma.
Le piccole e medie imprese hanno spesso difficoltà ad accedere alla ricerca che non riescono a sviluppare al proprio interno sia per ragioni di dimensioni aziendali che economiche: Ssica vuole essere un partner in questo e assistere i propri soci.
Sono 3400 i soci della Stazione Sperimentale e, di questi, l’80% è costituito proprio da imprese artigiane che operano nella trasformazione di vegetali, di carni o di pesce.
Ssica, istituita nel 1922 come ente pubblico oggi è fondazione di ricerca e svolge attività in questo ambito e in quello dello sviluppo sperimentale, oltre a effettuare analisi e consulenze di laboratorio, certificazioni, formazione, in favore delle aziende che operano nel settore conserviero dell’agroalimentare. L’ambito di intervento è allargato anche alla microbiologia e agli imballaggi.
Sono tanti i progetti in fase di realizzazione dallo scanner che definisce in pochi secondi la quantità di sale e di grassi nei prosciutti, agli imballaggi vegetali e biodegradabili, ai nuovi involucri con pellicole vegetali per le bande stagnate dei barattoli.
Entro pochi giorni partirà un’indagine conoscitiva fra i soci per conoscerne le esigenze e, dall’anno prossimo, saranno attivati corsi di formazione gratuiti, tra la sede di Parma e la filiale di Angri (Salerno), aperti anche ai soci. Sarà poi inviata con regolarità una newsletter per informare di tutti i nuovi progetti di ricerca ai quali i soci, se interessati, potranno aderire.
«Sono molto contento di questa visita perché c’è la necessità che le imprese dell’ambito conserviero, anche le piccolissime, sappiano che la Fondazione è a loro disposizione per fare ricerca e formazione– ha spiegato Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Parma. In questi anni probabilmente l’adesione è stata vista come ulteriore tassa, ma oggi c’è stato un avvicinamento reale e concreto per trovare punti d’incontro e far sì che i più piccoli possano trarne vantaggio».
La Ssica effettua controlli in tutti i settori delle conserve alimentari (di carni, ittiche e vegetali). Le prove di analisi sono uno dei punti di forza della Stazione, assieme agli studi e alle verifiche dei processi produttivi per consentire l’adeguamento ad obblighi di legge e l’ottenimento di un valore aggiunto per le produzioni alimentari.
Ssica opera in conformità alla norma internazionale ISO/IEC 17025:2005 ed è accreditata da Accredia (sistema nazionale di accreditamento dei laboratori di prova) per l’esecuzione di analisi microbiologiche, chimico-fisiche, biochimiche e nutrizionali, microscopiche e sensoriali.
«Èstato un incontro proficuo e positivo che ci ha permesso di conoscere meglio questa struttura. – ha commentato Marco Granelli, vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese – SSICA è una realtà importante che può essere molto di aiuto alle nostre imprese del settore alimentare sempre alla ricerca di nuovi strumenti per innovare e per rafforzare il proprio posizionamento sul mercato nell’ottica della sicurezza alimentare e della qualità del prodotto. Per questo ci impegneremo a far conoscere l’attività di SSICA ai nostri associati attraverso un’attività di promozione e divulgazione affinché non venga considerato meramente un onere».