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  • Quelli del sì: “Governo punti allo sviluppo e ascolti i 4,4 mln di piccole imprese”
14 Dicembre 2018

A Milano, alla manifestazione ‘Quelli del sì’ organizzata da Confartigianato2.000 piccoli imprenditori arrivati da tutta Italia, hanno chiesto al Governo politiche che rimettano in moto lo sviluppo del paese.

«Oggi – ha spiegato il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti diamo voce a 4,4 milioni di piccole imprese con 10,8 milioni di addetti.Rappresentiamo il 65% del totale degli occupati delle

imprese italiane. Siamo ‘Quelli del sì’ perché vogliamo continuare a creare sviluppo e lavoro, a portare il made in Italy nel mondo.I nostri ‘sì’ sono altrettanti incitamenti al Governo a realizzare le condizioni per la crescita del Paese, a cominciare dalle infrastrutture fisiche e immateriali».

Anche Confartigianato Imprese Parma con una delegazione di 40 tra imprenditori e dirigenti, guidati dal presidente Leonardo Cassinelliha raggiunto l’Auditorium del Mico:«Abbiamo bisogno che il Governo realizzi le condizioni per la crescita – ha dichiarato Cassinelli -. Diciamo sì agli investimenti per le grandi infrastrutture strategiche e sì a reti e connessioni. Sono 647 le opere incompiute con investimenti bloccati per 4 miliardi di euro: troppi. Anche su questo si gioca la nostra competitività».

Nel corso della manifestazione, si sono succedute le testimonianze dei presidenti di Confartigianato Piemonte Giorgio Felici, Lombardia Eugenio Massetti, Veneto Agostino Bonomo,  Emilia Romagna Marco Granelli, Puglia Francesco Sgherza eSicilia Giuseppe Pezzati che hanno fatto il punto su otto opere-simbolo: Nuovo collegamento ferroviario Transalpino Torino-Lione, Galleria di base del Brennero, Pedemontana Lombarda, Pedemontana Veneta, Terzo valico dei Giovi, Sistema stradario in Sicilia e linea Alta Velocità – Alta Capacità Napoli-Bari e il Passante autostradale nord Bologna. Il costo complessivo di queste opere è di 36,8 mld di euro pari al 2,1% del pil dell’Italia.

Alla manifestazione Confartigianato ha presentato il rapporto realizzato dall’Ufficio studi ‘La caduta’ con gli spread di investimenti pubblici e infrastrutture, dal quale è emerso che tra il 2009 e il 2017 gli investimenti pubblici sono crollati del 37,7% provocando la perdita di 122.000 posti di lavoro nel settore delle costruzioni. Nel 2018 il valore degli investimenti pubblici in Italia è inferiore di 17,1 mld in confronto alla media UE.

Le cose non vanno meglio sul fronte delle infrastrutture immateriali: la disponibilità di banda ultra larga per le pmi è inferiore del 15,1% rispetto alla media europea.

Per rilanciare la competitività occorre investire anche sui costi dell’energia: i piccoli imprenditori pagano l’elettricità il 16,1% in più rispetto alla media Ue, con un paradosso: a fronte del 34% dei consumi, sulle loro bollette grava il 46% degli oneri generali di sistema.

 

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