Per 10 anni è rimasta inascoltata la richiesta degli impiantisti che, a fronte dell’applicazione talvolta distonica della norma (d. lgs. 28/2011), si sono sentiti vessati da un sistema di regole confuso e pasticciato.
“Con questo provvedimento – dichiara Dario Dalla Costa, presidente di Confartigianato Impianti – verrà almeno riconosciuto alle imprese il merito dell’impegno profuso nell’aggiornamento continuo delle proprie competenze, nonostante i ritardi e le difficoltà interpretative che hanno rappresentato per le imprese un percorso in salita”.
“Ora avanti così – continua Dalla Costa – perché solo ascoltando le imprese si può riuscire a normare in modo efficace senza che le regole rappresentino un ostacolo all’attività di impresa ma anzi rappresentino un’occasione di crescita virtuosa, sostenibile e inclusiva del settore. Finora questo non è avvenuto, ma continuiamo a lavorare in tal senso e, confidando nel prossimo futuro, attendiamo la convocazione degli uffici ministeriali per rendere operativa anche la delega data al Governo con la legge di delegazione europea 2019-2020 (legge 22 aprile 2021, n. 53) che nel recepire la Direttiva 2001/2018 dovrà “riordinare e semplificare la normativa vigente in materia di procedure di qualificazione degli installatori di impianti a fonti rinnovabili”.