Tutti i bandi del Mercato Elettronico della PA. – da quello dedicato ai beni a quello per i servizi, per arrivare ai sette bandi sui lavori di manutenzione – sono stati prorogati fino al 26 luglio 2024. Si tratta ovviamente di una proroga che non pregiudica né la possibilità per le amministrazioni di avviare ordini e negoziazioni né l’abilitazione già conseguita dagli operatori economici, relativamente alle singole categorie merceologiche, i quali non dovranno, quindi, inviare nuovamente la domanda di abilitazione.
Il Mercato Elettronico della PA è diventato, infatti, uno strumento indispensabile per la gestione degli acquisti delle Pubbliche Amministrazioni e gli ultimi dati, aggiornati al 30 giugno 2021, lo confermano. Tra gli acquisti effettuati dalle P.A. grazie agli strumenti di e-procurement del programma per la razionalizzazione, il MePA è lo strumento più utilizzato, nonostante, rispetto agli altri, sia l’unico dedicato esclusivamente agli acquisti al di sotto della soglia comunitaria.
Nei primi sei mesi del 2021 ha registrato un erogato – ovvero il valore degli acquisti annui secondo competenza economica – pari a 2,78 mld/€. A seguire le Convenzioni (2,09 mld/€), il Sistema dinamico di acquisizione (1,55 mld/€) e gli Accordi quadro (0,42 mld/€).
È interessante sottolineare come gran parte dell’erogato tramite MePA vada a favore delle micro, piccole e medie imprese. Il 48% dell’erogato del 2021 è stato, infatti, assegnato a operatori economici di micro dimensioni (meno di 10 addetti), il 28% a imprese di piccole dimensioni (tra 10 e 50 addetti), il 13% a imprese di medie dimensioni, lasciando alle imprese più grandi – che d’altra parte trovano negli altri strumenti maggiori opportunità – uno scarso 10%.