Le piccole imprese sono le ‘grandi’ protagoniste della filiera del legno e arredo. Imprese a filiera corta, spesso a distanza zero dai boschi, che creano occupazione in contesti territoriali ‘fragili’ e a rischio spopolamento. Nel settore sono attive 39 mila MPI con 164 mila addetti, pari al 72,9% del comparto. Alta la vocazione artigiana: 95 mila addetti, pari al 42,4% del settore, lavorano in oltre 30 mila imprese artigiane.
La pianificazione e la gestione forestale sono di fondamentale importanza per lo sviluppo sostenibile delle aree interne e di montagna e investire sul legno significa favorire l’utilizzo di questa risorsa preziosa e polifunzionale in edilizia, puntare allo stoccaggio dell’anidride carbonica per contrastare la crisi climatica e incentivare la gestione attiva del patrimonio italiano di boschi e foreste.
Ma per poter realizzare tutto ciò – una rivoluzione verde che sta compiendo solo i primi passi – è però necessario attuare una serie di azioni concrete. Occorre rafforzare la filiera del legno con investimenti rivolti agli anelli più deboli, quali il taglio boschivo e la prima lavorazione e creando strutture imprenditoriali di valle al servizio delle altre micro e piccole imprese e quindi investire sulle filiere corte. Successivamente è necessario utilizzare maggiormente il legno italiano facendo sì che gli investimenti nelle foreste creino posti di lavoro nelle aree del Paese in cui si concentrano i boschi, con un effetto positivo sulla coesione territoriali.
Altrettanto importante è prevedere agevolazioni per incentivare la produzione di materia prima a livello nazionale così da avere a disposizione più scarti per produrre molto più legno da riscaldamento e concentrare il legno “buono” per le costruzioni e l’arredo’.
Servono investimenti trasversali per favorire sia l’utilizzo di materiali di origine legnosa in sostituzione dei prodotti in plastica e altri prodotti, l’impiego diffuso del legno in edilizia e la spinta verso il consolidamento del Superbonus 110%. E’ necessario poi ridurre le importazioni del legno dall’estero per evitare di incentivare il disboscamento in atto in molte parti del mondo.
Per incentivare il settore, infine, potrà essere strategico prevedere un sistema di premialità negli appalti pubblici per i prodotti certificati e di filiera corta, anche al fine di contribuire all’innovazione in maniera capillare e diffusa nei territori rurali.