Confartigianato apprezza le misure del d.l. “energia” (17/2022) approvato dal Consiglio dei Ministri che annullano gli oneri di sistema in bolletta anche per il secondo trimestre dell’anno e riducono l’Iva al 5%.
Il d.l. 130/2021 aveva introdotto l’aliquota Iva ridotta per le forniture di gas metano per usi civili e industriali, contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi di ottobre, novembre e dicembre 2021. Successivamente la legge di bilancio (234/2021) ha prorogato la disposizione anche per il primo trimestre 2022.
Ora, il decreto”energia” ha esteso l’agevolazione al secondo trimestre 2022. Confartigianato ha fortemente sollecitato questi interventi per compensare i maggiori costi che, a seguito dell’aumento dei prezzi, ricadono sui consumatori finali privati o in regime forfettario o in regime di esenzione. Inoltre è stato colto con favore l’intervento di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) che, per limitare l’impatto in bolletta degli straordinari rialzi dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso, provveder a ridurre anche per il secondo trimestre gli oneri generali di sistema. Il decreto “energia” stanzia poi risorse, sotto forma di credito d’imposta, per le imprese produttive ad alto consumo di energia elettrica (imprese energivore) e di gas naturale non impiegato in usi termoelettrici.
La federazione è critica nei confronti di questa disposizione poiché rimangono penalizzate le piccole e medie imprese nelle filiere del Made in Italy che, pur non avendo consumi rilevanti, non possono accedere al credito di imposta per energia e gas, come invece è previsto per le imprese industriali. Si tratta di una criticità da affrontare con urgenza, perché la crisi delle filiere non risparmia le imprese a minori consumi che vedono le loro bollette più che raddoppiate. Confartigianato indica in particolare le gravi difficoltà delle aziende delle filiere tessili che hanno definito i listini e chiuso i contratti prima che scoppiasse il caro-energia e ora non possono nemmeno interrompere la produzione, perché obbligate a consegnare ai clienti al prezzo concordato, pena l’applicazione dì penali per mancata fornitura e mancata vendita.