Confartigianato apprezza i provvedimenti approvati il 2 maggio dal Governo per ridare fiducia a imprese e famiglie in questa fase di difficoltà e incertezza. Con due decreti-legge il Governo stanzia 14 miliardi di euro e definisce alcune norme di semplificazione sulle energie rinnovabili che contribuiscono a contenere la frenata della ripresa economica.
In particolare, la Confederazione valuta molto positivamente il rafforzamento dei crediti d’imposta riconosciuti alle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale e di energia elettrica come pure il credito d’imposta agli autotrasportatori per far fronte all’abnorme incremento del costo del carburante, insieme con la riduzione delle accise.
Sul fronte del rincaro dei costi energetici, tuttavia, Confartigianato ritiene “indispensabile giungere rapidamente a scelte concertate a livello europeo, in primis con l’introduzione di un tetto al prezzo del gas”.
Per quanto riguarda gli investimenti, la confederazione considera che l’incremento per il 2022 del credito d’imposta Transizione 4.0, in continuità con il beneficio previsto per il 2021, possa permettere alle imprese di continuare a investire in tecnologia, rafforzando la capacità del nostro sistema produttivo di competere sui mercati internazionali, così come l’intervento sul bonus formazione 4.0 per le pmi.
Bene anche l’accoglimento della richiesta, più volte avanzata da Confartigianato, di prorogare al 30 settembre 2022 la realizzazione di almeno il 30% dell’intervento complessivo sulle unità immobiliari unifamiliari affinché i costi sostenuti entro il 31 dicembre 2022 possano beneficiare del superbonus. Sempre in tema di superbonus, Enrico Bricca presidente di Confartigianato Parma sollecita, assieme e in linea con i vertici nazionali, l’urgenza di sbloccare il mercato dei bonus edilizi introducendo la possibilità di effettuare la cessione da parte delle banche ai propri correntisti senza dover attendere di aver l’esaurimento il numero delle cessioni ammesse.
È poi positiva l’istituzione del Fondo per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi ucraina, con lo stanziamento per il 2022 di 200 milioni di euro, finalizzato a far fronte, mediante erogazione di contributi a fondi perduto, alle ripercussioni economiche negative per le piccole e medie imprese italiane, derivanti dalla crisi internazionale in Ucraina, che si sono tradotte in perdite di fatturato derivanti dalla contrazione della domanda, dall’interruzione di contratti e progetti esistenti e dalla crisi nelle catene di approvvigionamento.
Apprezzato anche il potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche sia con riferimento a SACE che al fondo centrale di garanzia e la costituzione di un fondo di 200 milioni per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi ucraina.
Infine, consideriamo positiva la misura bonus anti-inflazione che deve comprendere anche i lavoratori autonomi, come richiesto da Confartigianato, tuttavia attendiamo misure che riducano anche il costo del lavoro per le imprese.