“I crediti generati dai bonus edilizia, sono oggi incagliati nei cassetti fiscali delle aziende. Non sono gestibili e rappresentano un rischio concreto di fallimento per migliaia di imprese del settore costruzioni e per quelli ad esso correlati, oltre che un rischio di perdita di migliaia di posti di lavoro. È una situazione inaccettabile”.
Così Enrico Bricca presidente federazione Legno e Arredo; Giovanni Gennari presidente federazione Edilizia; Angelo Zuelli presidente federazione Impianti di Confartigianato Parma.
Confartigianato considera indispensabile un rapido intervento per sanare la situazione pregressa attraverso un intervento straordinario da parte dello Stato che metta in campo un compratore di ultima istanza con il coinvolgimento immediato, ad esempio, di Cassa Depositi e Prestiti e Poste oltre alla conversione dei crediti in titoli negoziabili sul mercato. Servono poi delle azioni per far ripartire il mercato del credito e i cantieri come ampliare la platea dei cessionari, nei cui confronti le banche possano in ogni caso effettuare la cessione. Questo permetterebbe un buon assorbimento dei crediti fiscali. Bisognerebbe poi consentire l’utilizzo oltre il 2022 della quota di credito d’imposta non fruita e derivante dalla concessione di sconti in fattura. Infatti, molte imprese che hanno concesso lo sconto in fattura negli ultimi mesi del 2021 non hanno trovato cessionari disponibili all’acquisto dei crediti. Se non dispongono di capienza fiscale, rischiano di perdere la prima rata annuale per la parte non compensata. Va riaperto il termine per la trasmissione delle comunicazioni di opzione, scaduto il 29 aprile 2022 e bisogna semplificare e unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione, in modo da garantire tempi ragionevoli e sufficiente certezza tra gli operatori-imprese che confidano nella monetizzazione del credit. Oltre che rendere interoperabili le piattaforme utilizzate dai diversi istituti di credito al fine di semplificare e unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione.