In sede di conversione in legge (n. 6 del 13.01.2023) il decreto “aiuti quater” ha subito alcune modifiche.
È stato elevato da due a tre il numero delle cessioni che può essere effettuato tra istituti “vigilati” che hanno acquistato il credito dal primo cessionario. Pertanto, il numero di cessioni ammesso diventa di cinque per tutti i crediti, anche pregressi, oggetto di comunicazioni di opzione inviate all’Agenzia delle Entrate anteriormente al 18 gennaio 2023 (data di entrata in vigore delle modifiche apportate in sede di conversione).
Inoltre, per gli interventi rientranti nel superbonus, i crediti d’imposta derivanti dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura inviate all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre 2022 e non ancora utilizzati, possono essere fruiti in 10 rate annuali di pari importo, in luogo dell’originaria rateazione prevista per i già menzionati crediti (quattro quote annuali), previo invio di una specifica comunicazione telematica alle Entrate da parte del fornitore/cessionario.
L’obiettivo della disposizione è quello di aumentare la capienza fiscale dei soggetti coinvolti nella cessione del credito (banche, intermediari, imprese e contribuenti), che altrimenti perderebbero le quote di credito non fruite. Al momento però, manca il provvedimento attuativo del direttore dell’Agenzia.
Infine, con la conversione in legge del d.l. “auti-quater” il legislatore introduce la garanzia SACE a supporto delle imprese in crisi di liquidità per gli interventi “superbonus”, impossibilitate a monetizzare i crediti fiscali acquisiti a seguito di sconto o cessione.
Tali imprese devono rientrare nella categoria del codice ATECO 41 (costruzione di edifici residenziali e non residenziali) e 43 (lavori di costruzione specializzati) che realizzano interventi rientranti nella disciplina prevista dal superbonus.
Confartigianato ritiene che non siano sufficienti le misure adottate e sta sollecitando al Governo azioni rapide e risolutive. La strada più semplice ed efficace suggerita dalla Confederazione è quella di affidare a un compratore di ultima istanza come Cassa Depositi e Prestiti l’acquisto dei crediti fiscali incagliati.