In mancanza di una completa definizione del quadro normativo, Confartigianato richiede una proroga, per tutti i soggetti, al 1° gennaio 2020.
Come noto, l’avvio della memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi è stabilita al 1° gennaio 2020, con un anticipo al 1° luglio 2019 per i soggetti con volume di affari superiore a 400.000 euro.
Mancano, ad oggi, i decreti attuativi che, dovendo individuare le zone prive della connessione internet e le eventuali categorie da esonerare in ragione della tipologia di attività esercitata, sono indispensabili per l’attuazione della disciplina.
Con una lettera al viceministro Massimo Garavaglia dell’8 aprile scorso, la Confederazione, unitamente a Rete Imprese Italia, ha richiesto che l’avvio dell’obbligo possa decorrere, per tutti gli operatori e indipendentemente dal volume di affari, dal 1° gennaio 2020.
Ha auspicato, inoltre, che tra i soggetti esonerati siano inclusi anche i contribuenti che applicano il regime forfetario: tali soggetti, infatti, potrebbero continuare a certificare le operazioni con scontrino o ricevuta fiscale, presentando dei profili di rischio nulli sul fronte dell’Iva.
Altra categoria meritevole di esonero, per le difficoltà tecniche nell’adempimento, è costituita dai soggetti che operano nel domicilio del cliente.
Necessaria, infine, la riduzione delle sanzioni in fase di avvio del nuovo obbligo, al pari di quanto già avvenuto in sede di avvio della fatturazione elettronica.
A corredo delle richieste, sono state anche individuate ulteriori criticità la cui soluzione è indispensabile per permettere il corretto adempimento.