“Vogliamo un paese che sostenga convintamente il nostro impegno a costruire il futuro. Chiediamo il pieno coinvolgimento delle piccole imprese nell’attuazione del Pnrr e grandi riforme per rimuovere gli ostacoli storici allo sviluppo del Paese e al rilancio delle attività produttive”. È il messaggio lanciato dal presidente di Confartigianato Marco Granelli dal palco dell’Assemblea nazionale di Confartigianato che si è svolta a Roma a fine novembre.
E immediata è arrivata la risposta del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti il quale, nel suo intervento all’Assemblea, ha detto: “Questo è il tempo dell’investimento privato, è il tempo degli imprenditori, senza imprenditori coraggiosi non c’è possibilità di vincere queste sfide, non c’è stato che possa generare sviluppo economico. Ma appunto perché è tempo dell’investimento e degli imprenditori è anche il tempo della cultura del lavoro, e del lavoro manuale” che in questo paese “è stato a torto considerato lavoro di serie B. Senza lavoro manuale non c’e’ futuro. La grande sfida dietro la Next Generation Ue è che ci siano tanti giovani imprenditori tanti nuovi artigiani. E questo e’ l’investimento che sta facendo il governo che ha il dovere di creare le condizioni materiali e anche morali affinche’ questa ripresa e rinascita ci sia”.
Ad ascoltare le parole del leader degli artigiani e del ministro Giorgetti, erano presenti i delegati del sistema Confartigianato, fra i quali anche i dirigenti di Confartigianato Imprese Parma, i rappresentanti del Governo, del Parlamento, delle forze economiche e sociali. Tra gli altri, Luigi Brugnaro, presidente di Coraggio Italia; Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle; Enrico Letta, segretario del Partito Democratico; Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia; Matteo Salvini, segretario della Lega; Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia.
L’Assemblea si è aperta con la lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il quale ha voluto rimarcare che “il mondo della piccola impresa diffusa ha affrontato con coraggio e resilienza questa durissima prova, confermando il suo ruolo di ossatura delle comunità territoriali e di àncora per la tenuta sociale”.