Le disposizioni introdotte con la legge di bilancio 2021 prevedono specifiche sanzioni nel caso in cui, nonostante l’obbligo, il registratore telematico o misuratore fiscale non sia stato installato, oppure questi non abbiano funzionato e l’esercente non abbia tempestivamente richiesto la manutenzione della macchina.
In caso di mancato o irregolare funzionamento degli apparecchi l’esercente deve provvedere all’annotazione del corrispettivo nel “registro di emergenza” e a richiedere tempestivamente l’intervento di manutenzione. Se pur avendo annotato i corrispettivi nel “registro di emergenza” non richiede tempestivamente l’intervento di manutenzione, si applica la sanzione amministrativa da 250 a 2.000 euro.
Se non provvede all’annotazione del corrispettivo nel “registro di emergenza” si applica la sanzione proporzionale del 90% dell’Iva corrispondente all’importo non memorizzato o non trasmesso.
L’esercente è anche tenuto all’aggiornamento e alla verifica periodica del dispositivo. Qualora non provveda la sanzione va da 250 a 2.000 euro.
Nel caso poi di manomissione dello strumento, o di utilizzo di un registratore telematico manomesso, la sanzione applicata va da 3.000 a 12.000 euro (oltre a sanzioni penali, se il fatto costituisce reato). A cui si aggiungono le sanzioni accessorie, previste d.lgs. 471/97, che consistono nella sospensione della licenza o dell’autorizzazione per un periodo da 15 giorni a 2 mesi (in caso di recidiva, la sospensione è disposta da 2 a 6 mesi).
Infine, nel caso di omessa installazione del registratore telematico, la sanzione amministrativa va da 1.000 a 4.000 euro oltre alle sopradescritte sanzioni accessorie.